Introduzione
In questo articolo descrivo come vedo e penso una formazione al counseling in Analisi Transazionale.
Sono considerazioni che nascono dalla relazione e dallo scambio fecondo e vitale con le mie colleghe e i miei colleghi, con cui ho condiviso gli ultimi anni come formatrice in una scuola di counseling, e dalle mie radici formative, nel counseling e non solo.
La mia concezione nasce dunque e soprattutto da relazioni e processi condivisi: perciò, parto col sottolineare l’importanza del processo, e delle relazioni come modello che forma, prima ancora delle tecniche e dei contenuti.
Anzi, il processo stesso è un contenuto: ed è nel modellamento della relazione, nell’intersoggettività, che al futuro counselor “passa” l’importanza di “come stare” con l’altro che ha di fronte, e quindi, l’importanza del “saper essere” con se stessi e con gli altri.
Tutto questo, sostenuto da riferimenti teorici in campo psicologico, pedagogico, antropologico ed etico (sapere) e da specifiche tecniche di gestione dell’aula, secondo la metodologia della formazione degli adulti attiva (saper fare).