dentro di me,
in questo incrocio di
sguardi
che riassume milioni
di attimi e di parole.
(Pablo Neruda)
Con la newsletter di questo mese continuiamo la nostra riflessione sulla vulnerabilità che viviamo in questo tempo.
Attraverso la “Fiaba di Natale e di ogni giorno” vi accompagniamo in una ”meditazione” che ci aiuta ad attivare le nostre forme vitali.
Con l’articolo “Servizi alla persona: gli antidoti alla disconnessione” vi raccontiamo come sia possibile attivare strategie per tenere insieme la sicurezza, la protezione e il lavoro di cura, partendo da un’esperienza concreta nei servizi alla persona.
Fiaba di Natale e di ogni giorno
Una giovane esploratrice che girella senza meta vede in un prato un albero secco, lo tocca e sente che è un pezzo di legno molto duro.
Si siede e si appoggia a lui e fa fatica a adattare la sua schiena che a contatto con l’albero sente tutte le asperità della corteccia secca.
E si appisola sorretta e sogna il suo corpo appoggiato allo stesso albero ma alberello giovane che l’accoglie gentilmente duttile e flessibile.
Una sensazione bellissima.
E l’albero nel sogno comincia a parlarle, guardandola negli occhi, e le racconta della propria vita e delle diverse stagioni che ha passato nella vita e le dice che di una cosa è certo, è sempre rimasto coerente a sé stesso. Un tempo aveva sentito il formicolio delle radici che si espandevano nel terreno e in un altro tempo le radici che purtroppo si assottigliavano e invecchiavano… Leggi di più…
Servizi alla persona: antidoti alla disconnessione
Un compito non facile: tenere insieme cura, protezione e sicurezza
In questo periodo, chi di noi lavora nelle organizzazioni che si occupano di servizi alla persona si trova davanti a un compito rilevante e spesso non facile: mantenere i livelli di cura in sicurezza, da un lato, garantendo allo stesso tempo vicinanza emotiva e motivazione a tutti i livelli, dagli operatori, ai coordinatori, a chi lavora nella direzione.
In concreto, questo significa gestire aspetti organizzativi e cura del gruppo, dove spesso si manifestano comportamenti e atteggiamenti, diversi tra loro, ma che riflettono emozioni contrastanti , prime fra tutte paura e rabbia: si va da attenzione a volte ossessiva per le misure di sicurezza, a rivendicazioni su questioni di vario genere (che siano contrattuali o organizzative) che appaiono incongruenti ed eccessive rispetto alla situazione concreta, a stanchezza cronica, senso di “non arrivare mai” (soprattutto a livello di coordinamento) fino a una sorta di indifferenza. In certi casi ci sono anche richieste esplicite di essere “seguiti di più” come équipe.. Leggi di più…